Il disegno dei bambini: L’ influenza della pandemia e della guerra.

Gli elementi visivi e simbolici che vengono veicolati dai media sono molto influenti sulle persone. Ci sono profonde interconnessioni tra il piano sociale-sociologico e quello psicologico-individuale. Uno psicologo fra i tanti che ha messo in luce queste connessioni è Urie Bronfenbrenner.
Nella sua prospettiva detta “Ecological systems theory” egli distingue dei sistemi che da un livello micro (composto ad esempio dalla famiglia e il gruppo di amici) a un livello macro di interazione sociale (politico, mediatico, istituzionale) esercitano la propria influenza l’uno sull’altro.
Grazie a questa prospettiva possiamo mettere in luce proprio l’importanza dell’impatto mediatico e del livello politico/istituzionale sulla psicologia individuale.
Ma i disegni che veicolano questi contenuti sono spogli dei significati personali di chi gli esegue?
Il livello psicologico individuale pur essendo indissolubilmente legato al macrosistema sociale, da cui è generato, è sempre una declinazione particolare dei contenuti che vengono veicolati da questo sistema.
La rappresentazione di questi elementi varia, è inscritta in un processo di soggettivazione che ha sempre delle particolarità e delle tonalità affettive individuali.

Disegno di un bambino di 5 anni, 2021 (primi giorni della guerra in Ucraina)

Si può dire che il livello sociale fornisce dei “contenuti” come ad esempio “covid” e “guerra” che vengono assunti, ordinati e declinati a livello soggettivo rispetto alla propria psicologia.
Per un analisi del materiale proiettivo come i disegni, è sempre opportuno distaccarsi dal significato comune e sociale che portano con sé certi immagini e simboli per andare a isolare i presupposti soggettivi per mezzo dei quali questi elementi sono stati assunti dalla persona. È molto importante perciò discernere i vari livelli di analisi: se da una parte è sbagliato psicologizzare le istituzioni e le politiche dei gruppi e dei personaggi che nel bene e nel male fanno la storia (come dire che Putin è un narcisista) è altrettanto inutile e dannoso “sociologizzare” o politicizzare la psicologia individuale arrivando al paradosso della sua dissoluzione.

In copertina un disegno di una 4 di quattro anni, 2021

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